Per i condizionatori posizionati in aree vincolate è necessaria l’Autorizzazione paesaggistica.
Questa a cui si è arrivati con la sentenza 13771/2024 del Tar Lazio che ha respinto un ricorso, presentato da un cittadino, contro il Comune di Civita Castellana, confermando la necessità di un’autorizzazione paesaggistica per l’installazione di un motore esterno per il condizionamento dell’aria.
Il proprietario in questione di un immobile, situato in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, aveva installato un motore esterno per il condizionamento dell’aria, senza la necessaria autorizzazione paesaggistica.
In seguito ad un sopralluogo, i tecnici comunali avevano rilevato che il motore era visibile dalla via pubblica e, a causa di ciò, aveva emesso un’ordinanza di demolizione, intimando il proprietario a rimuovere l’opera e ripristinare lo stato originale del luogo.
Il ricorrente aveva invece impugnato l’ordinanza, sostenendo che il condizionatore fosse installato su una facciata nascosta e che, data la distanza di circa 230 metri dalla strada pubblica, apparisse solo come un puntino bianco e l’installazione non avrebbe quindi richiesto un’autorizzazione paesaggistica, in quanto rientrante nelle opere esenti da titoli abilitativi.
Il Tar ha respinto le argomentazioni, confermando la legittimità dell’ordinanza comunale.
La sentenza ha sottolineato che, ai sensi del punto B.7 dell’Allegato B del DPR n. 31 del 2017, l’installazione di impianti tecnologici esterni, come i condizionatori, richiede un’autorizzazione paesaggistica quando l’opera è visibile dallo spazio pubblico: infatti il tribunale chiarisce che in “il motore esterno per il condizionamento dell’aria è visibile da …”, il che è sufficiente a far ritenere integrate le condizioni per la necessità dell’autorizzazione paesaggistica. (…)”.
La circostanza che il motore fosse in-stallato su una facciata secondaria o ap-parisse come un puntino bianco da una certa distanza non è rilevante:
la visibilità, anche minima, è sufficiente a rendere obbligatoria l’autorizzazione. La sentenza conferma l’importanza del rispetto delle norme paesaggistiche, soprattutto in aree vincolate, e ribadisce che la visibilità di un’opera dallo spazio pubblico è un elemento decisivo per l’applicazione delle autorizzazioni previste dalla legge.
Gerardo Teta
Da La Gazzetta della Capitale n. 3/2025
