L’auto elettrica ad una svolta per i costi alti? Forse se si avvera la previsione di Goldman Sachs: il costo delle batterie a kilowattora nel 2026 potrebbe scendere da 149 dollari del 2023 a 82 dollari!
Nel 2023 il costo di una batteria da 60 kWh, costava in media 8.940 dollari. Fra due anni potrebbe scendere a 4.920, e, secondo le stime degli analisti di Goldman Sachs, attestarsi nel 2030 a 3.840 dollari, quindi quasi un terzo del costo attuale. Se ci pensiamo bene come è successo per i telefonini/cellulari che oggi sono a portata di tutti. La risposta può, salvo impennate dovute a possibili restrizioni per le guerre in atto, Ucraina e Medio Oriente, ritrovarsi nel calo del prezzo dei metalli che vengono impiegati per realizzare le batterie.
Infatti secondo le previsioni, dovrebbe esserci una riduzione del 40%, per il calo dell’inflazione da oltre il 5% degli ultimi due anni, a quasi del 2% dell’anno in corso.
Ma non solo per motivi economici ma anche per il salto tecnologico perché l’innovazione è legata alla struttura delle batterie, le cui celle stanno diventando sempre più grandi.
Oggi infatti si impacchettano molte cellule all’interno di moduli più piccoli che poi vengono uniti a formare il pacco batteria, «il tentativo è quello di eliminare i moduli e passare direttamente dalla cella al pacco batteria». Quindi ci ritroveremo batterie meno ingombranti rispetto ad oggi e più economiche, ritornando al paragone dei telefonini che, negli anni novanta erano enormi, mentre oggi sono miniaturizzati e si tengono nel taschino di una camicia. Se ciò si verificasse, e nulla fa pensare al contrario, il calo dei costi delle autovetture a trazione elettrica potrebbe incentivarne l’acquisto. Quindi la speranza è come sempre nell’evoluzione tecnologica.
Gerardo Teta
Da La Gazzetta della Capitale n. 10/202