Domiziano, l’imperatore tiranno, ma buon amministratore e riformatore

Domiziano, l’imperatore tiranno, ma buon amministratore e riformatore

Una Damnatio Memoriae da rivalutare 

La figura di Domiziano, l’ultimo imperatore della gens Flavia, è una delle più complesse e discusse della storia romana. Non compreso dai suoi contemporanei e dai posteri, è stato condannato dalle fonti, che gli erano avverse. Le più recenti analisi di fonti materiali, soprattutto epigrafiche, lo hanno mostrato invece come un buon riformatore, attento al rapporto con l’esercito e con il popolo e devoto agli dei. 
La mostra, ai Musei Capitolini “Domiziano imperatore. Odio e amore”, attraverso circa cento opere, grazie a prestiti nazionali e internazionali, vuole dare un nuovo punto di vista e ridare luce all’imperatore che in realtà fu un gran amministratore, capace di importanti riforme. Secondo figlio di Vespasiano, divenne imperatore a soli 30 anni, nell’81, succedendo a Tito e regnando fino al 96, anno della sua morte. 

Significativa la scelta della sede espositiva, nella Villa Caffarelli, costruita al di sopra del Tempio di Giove Capitolino, restaurato dopo l’incendio dell’80 d.C. dallo stesso imperatore. 
Le opere esposte, tra cui statue, mosaici, armi, monete, frammenti di affreschi, elementi architettonici, costruiscono la vita dell’imperatore, privata, dalla nascita, al matrimonio, la perdita dell’unico figlio, e pubblica, fino alla congiura in cui fu ucciso e al decreto senatorio di “damnatio memoriae”, che ordinava la distruzione delle sue statue e la cancellazione del suo nome dalle iscrizioni pubbliche. 

L’esposizione si articola in 15 sale e si sviluppa in 5 aree tematiche: Domiziano, imperatore e caro agli dei; L’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; I luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino e alla villa di Albano; L’intensa attività costruttiva a Roma; L’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione. 

Icona dell’esposizione, da cui parte anche il percorso espositivo, è il ritratto di Domiziano conservato ai Musei Capitolini.

Al centro della prima sala, la statua del Genio di Dominziano, che introduce il tema della caducità della vita, rappresentato da ritratti infantili, allusivi all’imperatore e al figlio morto prematuramente, e da otto oggetti simbolo di momenti cruciali per l’imperatore, rappresentati sul quadrante di un orologio, immagine dello scorrere del tempo, di cui la lancetta ha la forma del pugnale che ucciderà l’imperatore. 

Si prosegue con l’esaltazione della gens Flavia: Domiziano fece costruire archi onorari al fratello divinizzato e, sul luogo in cui sorgeva la casa natale, il Templum Gentis Flaviae, di cui è esposta la testa colossale di Tito divinizzato e i frammenti del Dono Hartwig. 

La terza sezione riguarda i luoghi privati dell’imperatore: dalla casa natale sul Quirinale, alle ville extraurbane e al Palazzo imperiale sul Palatino, lussuosamente decorato. È qui che appariva come dominus.

Nella quarta sezione sui luoghi pubblici, viene illustrata l’intensa attività edilizia da parte di Domiziano, tra ricostruzione di edifici distrutti nel grande incendio dell’80 d.C. e realizzazione di nuovi monumenti, tra cui il Foro Transitorio, inaugurato poi da Nerva; lo Stadio (in basso la foto del plastico) e l’Odeon (a Piazza Navona); e il completamento all’Anfiteatro Flavio. Domiziano realizzò anche una sistemazione urbanistica tra Quirinale e Campidoglio, attraverso lo sbancamento della sella montuosa tra i due colli, di cui si può avere un’idea grazie a un video immersivo.

Infine, nell’ultima sezione, introdotta dalla pianta dell’Impero, viene affrontata la questione dei rapporti fra Domiziano e l’esercito, e quella dell’attività edilizia nelle altre città dell’impero, dimostrazione di coesione militare e sociale.

Stadio Domiziano
Plastico Stadio di Domiziano – Museo della Civiltà Romana (©Foto fornite da Uff.Stampa Zètema Progetto Cultura) 


Fino al 29/01/2023: Musei Capitolini, Villa Caffarelli; Orario: Tutti i giorni 9:30-19:30; Biglietti: Intero € 16,00 / Ridotto € 14,00. Info: 060608 – www.museicapitolini.org 

Emanuela Teta
Dal n.9/12 2022 La Gazzetta della Capitale